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Oggi, giovedì 3 dicembre è la Giornata internazionale delle Persone con Disabilità, istituita nel 1981, Anno Internazionale delle Persone Disabili, per promuovere conoscenza sui temi della disabilità. Dal luglio del 1993, il 3 dicembre è diventato anche Giornata Europea delle Persone con Disabilità, come voluto dalla Commissione Europea, in accordo con le Nazioni Unite.
A chi interessa alzi la mano…..ma io continuo lo stesso. Questo il tema del 2015:
Fonte www.un.org/disabilities
“Inclusion matters: access and empowerment for people of all abilities”, ossia
“Questioni di inclusione: accesso ed empowerment per le persone con tutte le abilità”:
un focus importante che riguarderà il valorizzare le abilità delle persone con disabilità concentrandosi sulle pari opportunità e sull’empowerment.
Sotto temi della Giornata saranno: accessibilità delle città; aumentare i dati e le statistiche sulla disabilità, favorire l’inclusione delle persone con disabilità “invisibili”.
Allora cosa può fare un comune, nel suo piccolo, per questa giornata che interessa solo ad una minuscola minoranza? Trovare un modo di creare un evento che coinvolga la MAIUSCOLA MAGGIORANZA, ossia tutte quelle persone che pensano di non aver a che fare con un tema così spaventoso. Si perché ancora oggi è un tema che spaventa. Fare una banale serata per veder arrivare i soliti addetti ai lavori, quali operatori, genitori con figli con disabilità, amministratori perchè gli tocca….. non è bello…. ma soprattutto non è costruttivo. Non serve a nulla se non a far perdere tempo a tutti. Il tema della disabilità non deve più essere un file a sestante all’interno del calderone politico, amministrativo, sociale, relazionale ecc ecc ecc. Ma un tema trasversale.
Anche le persone con disabilità vanno a scuola, anche le persone con disabilità fanno parte dell’oratorio, anche le persone con disabilità hanno una famiglia, hanno dei nonni, fanno sport, amano stare con gli amici, amano fare teatro, e cosi via.
Basta tavoli sulla disabilità, ma tavoli sulla famiglia dove vengano accolte anche le famiglie con bambini con disabilità e i loro bisogni. Basta tavoli sull’inclusione scolastica, ma tavoli sulla scuola dove si parli anche dei bisogni speciali di alcuni alunni. Basta tavoli su come occupare il tempo libero delle persone con disabilità, ma tavoli dove si studino progetti per coinvolgere i giovani con e senza disabilità per aiutarli a crescere e a condividere momenti di divertimento sano.
BASTA tavoli speciali dove si discute delle stesse cose da sempre!!!
Cosa si poteva fare oggi per questa giornata?????? Posso dare un suggerimento? Ci provo.
Tanti comuni stanno discutendo animatamente su vari temi, tra minoranze e maggioranze, sindaci e assessori, consiglieri e cittadini…..tra questi un tema forte, ma FORTE, è il famoso PGT, il Piano di governo del territorio che ha lo scopo di definire l’assetto dell’intero territorio comunale.
Bene…. Una bella serata di condivisione con tutta la cittadinanza di quello che sarà l’assetto della città per le persone con disabilità, grazie alle nuove concessioni che verranno date ai costruttori che ovviamente in cambio daranno la disponibilità a sistemare pezzetti di vecchi edifici qua e là, di come saranno salvaguardati gli spazi per i giovani con e senza disabilità per la loro aggregazione e di come sarà possibile chiamare i marciapiedi con il sinonimo di marciacarrozze. E intanto racconti il PGT ai cittadini. E intanto le persone incontrano persone su un tema trasversale perché i marciapiedi fatti bene servono a tutti, anche alle mamme con i passeggini, anche alle persone anziane che magari fanno ormai un po più fatica a camminare.
Purtroppo ho ancora in mente una frase che mi son sentita dire, qualche anno fa, che recitava più o meno cosi: ma signora le strade asfaltate servono a tutti, quello che si fa per le persone con disabilità non interessa a nessuno. Bene uniamo l’interesse al disinteresse magari qualcosa di nuovo salta fuori.
Ecco mi è scappata proprio quella parolina che non riuscivo a far saltar fuori: qualcosa di nuovo. E’ proprio questo che manca: qualche pensiero nuovo che si trasformi in progetto, che diventi nuova modalità di pensare alle abilità e alle disabilità, che crei nuovi modi di fare inclusione per tutti, che trasformi i tavoli tematici sulle disabilità in tavoli tematici sui bisogni trasversali di ciascuno.
Possono sembrare pensieri confusi i miei. Me ne scuso, ma piano piano magari nei prossimi scritti cercherò di spiegare meglio dove voglio arrivare.
Mi fermo qui, ricordandovi ancora una volta il significato/tema di questa giornata:
“Questioni di inclusione: accesso ed empowerment per le persone con tutte le abilità”
Buona giornata!
⊗ Nuovo simbolo ONU per la disabilità