Infinito. Senza di te con te per sempre
“E ancora una volta stai dimostrando al mondo che avere una disabilità intellettiva non significa non essere in grado di vivere la vita pienamente; non significa non essere consapevoli di quello che ci accade; non significa vivere una vita senza senso. Della tua vita conosci ogni piccolo particolare, ogni dettaglio, ogni minuto: prezioso e degno di essere vissuto con la semplicità che tutti noi dovremmo avere. Con la voglia di godere di ogni momento senza preoccuparsi troppo del domani, del giudizio degli altri, di quello che ci potrebbe accadere. Silvia ha un gran da fare, ora, per raccogliere i pezzettini di cuore di tutti noi della famiglia, dei suoi mille amici e delle persone vicine e lontane che sono schizzati nel vento dopo la notizia della sua scomparsa terrena. Ma con te farà sicuramente meno fatica. Il tuo cuore no, non è da ricostruire o incollare, il tuo cuore può tenerlo in mano, intatto, perfetto. Perfetto come l’amore che tu sai dare a tutti noi ogni giorno, senza se e senza ma. Deve solo starti vicino, coccolarti un po’, abbracciarti quando ne hai bisogno.”
La mia offerta. Tra terra e cielo
I racconti “indiani” di Suor Armida sono, per me,
appassionanti ricordi di quando ero bambina
che ascoltavo a bocca aperta.
E sono scolpiti nella mia memoria, perché
carichi di emozioni.
Quando arrivava, da Casa Madre, la notizia
che la zia stava per tornare a casa,
il suo imminente arrivo veniva comunicato
immediatamente a tutti i parenti.
Ed era una festa!